mercoledì 26 maggio 2021

Cambiare l'acqua ai fiori - Valérie Perrin

 Trama:

Vincitore nel


2018 del Prix Maison de la Presse, presieduto da Michel Bussi, con la seguente motivazione: “Un romanzo sensibile, un libro che vi porta dalle lacrime alle risate con personaggi divertenti e commoventi”.


Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po’ Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una storia piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale.

Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime che parevano nere si rivelano luminose.


Editore: E/O
Collana: Dal mondo
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 10 luglio 2019
Pagine: 476 p., Brossura

Cosa ne penso...

Un libro che ho fatto aspettare a lungo, l'ho acquistato appena uscito ma ho ritenuto che questo fosse il momento per leggerlo. Un libro che forse non mi aspettavo, non lo immaginavo così, lo credevo banale dalla trama e i pareri a quanto sembra, dei lettori, sono discordanti. Un libro che mi ha alla fine sbatacchiata. 
All'inizio ero molto attratta dalla narrazione così calamitica e da quel senso che percepisci a pelle di qualcosa che deve accadere. Non molto si può dire perchè certamente ogni parola messa anche per sbaglio in più può rovinare la lettura ai futuri lettori.

Ogni capitolo ha un cappello, una frase, a volte ci stavo sopra a riflettere alcuni minuti, che sembra essere lì per noi, non solo per i protagonisti di questa storia. 
La protagonista è Violette Touissaint, un nome curioso per una guardiana del cimitero. Lei mi piace molto perchè incarna le persone che affrontano a testa alta la vita, una vita, la sua, non particolarmente invidiabile. Ma lei sì la ammiro, l'ho ammirata e nonostante a volte non volessi più sapere cosa sarebbe stato, lei meritava di essere ascoltata fino alla fine.
Dunque mi sono seduta in quella casetta con una porta sulla strada e una sul cimitero e abbiamo bevuto ogni giorno insieme, una lacrima di Porto, annata 1983.

I capitoli si alternano dal passato al presente e raccontano la storia di una giovane che credeva ancora, nonostante tutto, al potere dell'amore. 
"Forse che un uomo, quando smette di amare la donna che ha amato, la guarda come se avesse perso la ragione?"
La vita è un treno in corsa, c'è chi sale, chi scende, chi resta per una fermata, chi per molte e chi sta a guardia del casello. 
Ciò che non mi aspettavo è che in questa storia c'è un giallo, un mistero da risolvere, forse più di uno. E resti lì in attesa, provi un po' a spostare il velo per capire la verità. La verità però non è sempre quella più scontata, come non sono scontate le persone, anche le più difficili, forse maggiormente loro, sono quelle che hanno più bisogno di amore. Così si scopre che non  tutto è ciò che sembra e che ognuno di noi reagisce al dolore a modo proprio e non c'è un giusto e uno sbagliato, è essere umani. 
Una storia di sofferenza, una storia dolce come una carezza, una storia amara... c'è davvero tanto nel "Cambiare l'acqua ai fiori". 
Ho sottolineato moltissime frasi, come per i cappelli introduttivi ho a lungo riflettuto sulla vita, sulla morte, sui vivi e sui morti e su quel ponte, molto ben definito in questo romanzo che li unisce. Nulla di soprannaturale certamente, tutto possibile per chiunque di noi. 
"Ho due guardaroba, uno lo chiamo "inverno" e l'altro "estate", ma non c'entrano le stagioni, c'entrano le circostanze. L'armadio inverno contiene solo vestiti classici e scuri, destinati agli altri, l'armadio estate solo vestiti chiari e colorati destinati a me stessa. Indosso l'estate sotto l'inverno e quando sono sola mi tolgo l'inverno"
In questa frase c'è tutta Violette, ma credo che ci siamo un po' tutti noi quando mettiamo una maschera o un velo per non fare vedere chi siamo, a volte è una forma di protezione per non soffrire più. 
La sincronicità degli eventi è fondamentale, in effetti nulla accade per caso, nessuno incrocia la nostra strada per casualità, c'è sempre una ragione.
Un libro che mi sento di consigliare, mi ha lasciato tanto. E' un po' triste ma non sempre, c'è luce, c'è redenzione, c'è saggezza è che probabilmente senza l'ombra non si potrebbe neppure vedere la luce...

"L'edera soffoca gli alberi, Violette, non dimenticare mai di tagliarla, mai. Appena i pensieri ti portano verso le tenebre prendi la cesoia e taglia via la tristezza"

Sara Valentino

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