giovedì 27 febbraio 2020

Antonio Benforte Lo spazio tra le cose

Lo spazio tra le cose di Antonio Benforte

 

Paolo ha appena tolto l’ultimo quadro dalla parete del suo bilocale. Sotto, ci scorge una crepa di cui non sapeva: quando si è creata? Nello stesso momento in cui si è incrinata la sua vita coniugale? Perché non se ne è accorto prima? Le scatole sono ammonticchiate lì, vicino alla porta, alcune ancora piatte rastrellate in giro un po’ alla volta in previsione del trasloco verso una casa più spaziosa. Altre scatole, invece, sono già piene, impilate in ordine, lo stesso ordine maniacale con cui Paolo tiene sistemati tutti i suoi vecchi dischi, colonne sonore della sua giovinezza, della sua e di quella di Marta. Marta... dov’è ora? Lo ha lasciato solo ad affrontare un trasloco di cose e di cose-ricordi. Ed ecco che in quella casa oramai quasi vuota e forse troppo stretta, ogni scatola assume un valore, ogni oggetto innesca un ricordo. A ogni canzone che Paolo fa andare sul giradischi – ultimo baluardo a campeggiare ancora al centro del salone – scorre nella sua mente la metaforica ricerca di una libertà che, per paradosso, rinsaldi il legame con la moglie, che chiuda quella crepa nel muro vuoto e apra la porta della sua nuova vita. Ci riuscirà?
Li riconosciamo gli anni migliori delle nostre vite, quando li viviamo? 

Antonio Benforte, giornalista, è Social Media Manager del Parco Archeologico di Pompei. Ha lavorato per anni in una casa editrice per poi occuparsi soprattutto di nuovi media e comunicazione digitale. È cofondatore del magazine green e dell’associazione culturale Econote. Per Scrittura & Scritture, ha già pubblicato il romanzo La ragazza della fontana. 


Titolo: Lo spazio tra le cose Casa editrice: Scrittura & Scritture
Autore: Antonio Benforte
Genere: romanzo contemporaneo Prezzo: € 14,00 EAN: 9788885746251 Pagine: 160 Collana: Voci Link d'acquisto: www.scritturascritture.it



venerdì 7 febbraio 2020

La casa sul lago della luna di Francesca Duranti

Proveniente da una famiglia aristocratica decaduta, Fabrizio Garrone è un personaggio demodé, malinconico e sognatore, incapace di vivere il suo tempo. Germanista, colto e avido lettore, si guadagna da vivere lavorando come traduttore. Un giorno, in una raccolta di elzeviri trova la recensione di un libro stampato nel 1914 in soli cento esemplari, fuori commercio: "Das Haus am Mondsee", ovvero "La casa sul lago della luna". L'autore è Fritz Oberhofer, un misterioso scrittore viennese scomparso poco prima della guerra. Da quel momento, con un destino che appare segnato, la sua vita imboccherà una strada senza ritorno. Ossessionato dal libro, convinto che si tratti di un capolavoro, Fabrizio decide di partire per l'Austria alla ricerca di una copia del volume all'insaputa della fidanzata Fulvia e del suo migliore amico. Trovato il libro, Fabrizio deve però chiarire alcuni dettagli riguardo la vita di Oberhofer, ma si ritrova a dover fare i conti anche con la propria, di vita. In questo romanzo, Francesca Duranti riesce a ricamare la storia di un uomo e dei suoi fantasmi, dei suoi amori, delle sue speranze.

  • Copertina flessibile: 216 pagine
  • Editore: La Vela (Viareggio); Prima edizione (7 settembre 2019)
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8899661464
  • ISBN-13: 978-8899661465
Recensione a cura di Cinzia Cogni

Non conoscevo questa autrice, seppure affermata e vincitrice del Premio Bagutta nel 1985 proprio grazie a questo romanzo,
e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa.
Innanzitutto mi ha colpito il suo stile classico, quel tipo di scrittura sempre più rara da trovare, la capacità di esprimere concetti filosofici in modo semplice, utilizzando un linguaggio raffinato, elaborato ma comprensibile a tutti.
Il romanzo poi, affronta delle tematiche introspettive che induce il lettore a riflettere, a soffermarsi spesso su diverse frasi ,per cogliere fino in fondo il messaggio che l'autrice vuole dare e per comprendere meglio il protagonista ed il filo logico della storia.

"E fra tutti i fantasmi, quello che più lo dominava era il desolato senso di esclusione; lui da una parte, gli altri al di là di un vetro, riuniti in un'acquario, sospesi in un diverso e incompatibile elemento. "

Tutto è incentrato su Fabrizio Garrone, personaggio che vive nel nostro presente ma in realtà è nostalgico di un passato romantico, un po' sognatore ma anche malinconico, un germanista convinto che preferisce trascorrere il suo tempo, solo, fra i libri, disdegnando la vita sociale. Vorrebbe cambiare vita Fabrizio, mostrare al mondo il suo talento e non essere visto solo come un semplice traduttore, ma è fortunato ed il destino lo accontenta!
Un giorno trova la recensione di un libro datato 1914, di un autore viennese sconosciuto e scomparso prima della Grande Guerra: Fritz Oberhofer.
Fabrizio scopre che di quel romanzo furono stampate solo 100 copie e nemmeno la più grande biblioteca di Vienna ne possiede una ...è praticamente un inedito, deve "cogliere l'attimo" e cercare l'originale, per questo decide di partire per l'Austria.

" Come uno che, al buio, preferisce non stendere le mani attorno a sé per non sentire il vuoto che lo circonda, era riuscito, fino a quel momento, a tenere a bada quella sensazione: muovendosi a piccoli passettini, evitando ogni rischio...
...ora doveva farlo, il salto nel vuoto, e in qualche modo arrivare a Vienna."


Una volta trovato e letto il libro, si rende conto che manca il dettaglio più importante: chi è e come si chiama la donna di cui era innamorato Oberhofer? In fondo e' merito suo se lo scrittore si trasferì in quel luogo di pace sulle montagne Austriache; probabilmente lei viveva lì, nella casa sul lago da cui prenderà vita il romanzo, quindi per Fabrizio è fondamentale darle un nome, un volto, un passato da presentare ai lettori.

"Ecco la soluzione: il suo procedimento, come quello di Michelangelo, sarebbe stato "in cavare"...Si sarebbe raffigurato l'idea astratta della femminilità come un blocco di marmo; e da quel blocco, a colpi di scalpello, avrebbe fatto cadere in frantumi tutte le donne che aveva incontrato: ciò che sarebbe rimasto sarebbe stata lei, la donna amabile, l'ultima sublime amante di Fritz Oberhofer ."

A questo punto le scelte del protagonista segneranno il suo destino e l'autrice è bravissima a farci entrare nella sua mente, a mostrarci le sue angoscie e le sue paure, i suoi tormenti e le piccole gioie...farà un viaggio dentro se stesso che inevitabilmente coinvolgerà anche il lettore.

"Aveva trovato tante scuse per sé - per le sue incertezze, le sue paure, la resistenza che opponeva all'amore, i rancori che nutriva: ma quella imponente architettura assolutoria che teneva conto della politica, delle mode, della rivoluzione culturale, della storia, delle follie collettive; ebbene, era una spiegazione che spiegava davvero tutto? Non c'era piuttosto un difetto nel suo cuore, una cosa che riguardava lui solo, l'omino nell'angolo dell'affresco, senza andare a scomodare tutta la volta?"

L'unico neo di questa storia, a mio parere, è che spesso si disperde, ci sono alcuni capitoli incentrati su episodi poco rilevanti ed il finale, sinceramente, mi ha lasciata spiazzata...credo che sia uno di quei romanzi che ha bisogno di una rilettura per cogliere davvero il messaggio di Francesca Duranti, che è nascosto fra le righe ed è una bella sfida per i lettori più esigenti.


Le cronache di Caeligar di Luca Spiridigliozzi

Terra, 2180; sono trascorsi più di 65 anni dalla grande catastrofe. Da allora, l'umanità è stata costretta a rifugiarsi su delle enormi metropoli galleggianti per sopravvivere a una crescente minaccia. Caeligar, una delle grandi città-isole, fornisce rifugio a Mathias Shephard: uno dei sopravvissuti, la generazione di Caeligariani che per prima solcò gli oceani. Rimasto solo, Mathias trascorre i suoi giorni nell'inedia, fin quando un misterioso imprenditore lo convince ad essere parte della sua utopica visione. Il "Piano Terra", così come gli viene presentato, può rappresentare un faro di speranza per il rinnovato predominio della razza umana, eppure altre trame si agitano in sottofondo...

  • Copertina flessibile: 168 pagine
  • Editore: Lettere Animate (22 febbraio 2019)
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8871125223
  • ISBN-13: 978-8871125220
  • Recensione a cura di Sara Loiacono
Dimenticate cavalieri su scintillanti armature e lasciate posto alla tecnologia, il genere distopico, croce e delizia per gli amanti dell'epic fantasy, ti trascina nel futuro dove il mondo che conosciamo viene stravolto.

Dopo lo schianto di alcune meterore sui poli e il conseguente cambiamento climatico e geografico,gli uomini si sono visti costretti a costruire delle città isola per poter sopravvivere. La nostra storia si svolge nella maggiore di queste città, Caeligar, e come scorre la vita nel 2180 ce lo raccontano personaggi molto diversi tra loro.  Salvator Benelli è un giovane imprenditore che possiede i mezzi per realizzare il suo sogno, riconquistare la terra, così si mette in contatto con Mathias Shephard, uno dei pochi sopravvissuti ancora in vita, per avvalersi della sua conoscienza del mondo esterno grazie ai viaggi che ha compiuto prima della catastrofe. Come ogni avvincente storia che si rispetti dietro a questo bel progetto troviamo chi complotta, utilizzando la più grande minaccia al genere umano esistente sulla terraferma: le mesmeridi,una razza parassita aliena in grado di adattarsi diventando via via sempre più pericolose. Questo complotto può realizzarsi solo grazie ad un organizzazione criminale di pariah che vive nei bassifondi della città, dove vive anche Sarah, una ragazzina muta molto curiosa e scaltra che ci mostra attraverso le sue esperienze quanto sia pericoloso e difficile sopravvivere a questa realtà.

“Sebbene tra i pariah vigesse una sorta di legge non scritta, per cui nessuno si sarebbe appropriato del giaciglio di un suo pari, per le cose materiali valeva tutt'altra regola. Ogni mattina la piccola principessa muta portava con se tutte le sue cose.”

L'autore è stato davvero molto bravo a raccontarci questa storia senza annoiarci, con capitoli brevi e coinvolgenti, proprio come piace a me. Con lo scorrere delle pagine la storia si delinea molto bene, ed è piacevole vedere come le vite dei protagonisti si incrociano, talvolta per caso, altre volontariamente, arricchendo il racconto. Anche la costruzione dei luoghi è semplice ma ben studiata, rende l'idea anche della situazione economica e sociale di questo nuovo modo di vivere. Nel complesso l'ho trovato veramente un buon libro, un ottimo distopico, uno spunto di riflessione sul cambiamento climatico e alle conseguenze che le catastrofi naturali che stanno avvenendo in questo momento potrebbero portare.

“La gente continuò a vivere per diversi mesi come se nulla fosse accaduto, pensando ai propri affari e trattando la catastrofe soltanto come un argomento chic da portare alle serate mondane. Di quanto ci si sbagliasse, ci se ne sarebbe accorti soltanto quando ormai era troppo tardi.”

 E siccome ho una forma di dipendenza da continuità spero vivamente che Luca Spiridigliozzi sia già al lavoro per raccontarci come si evolverà la missione.

Il labirinto di Ottavio Nicastro

Parigi, uno spietato serial killer tiene in scacco la città. Uccide poveri innocenti e li trasforma in statue umane. La polizia brancola nel...