sabato 26 febbraio 2022

Il segreto dell'antiquario di Roberto Carboni

 

Anni Ottanta. Elia Morosini Arconati è un ex musicista e direttore d'orchestra. Dopo anni di grande successo, una grave forma di schizofrenia lo ha costretto a ritirarsi, e adesso vive a Bologna, dove ha un negozio di antiquariato. Ma questa non è che la facciata. In realtà, Elia è un serial killer. Una volta individuate le sue vittime, si insinua sempre di più nella loro vita, arrivando a vivere di nascosto in casa loro per poi – quando non riesce più a sostenere la tensione provocata da questo “gioco” – ucciderle. E riprendere la propria normale esistenza. Fin quando un nuovo, incontenibile impulso non lo porta a ricominciare. In città, questi omicidi sono attribuiti al “Mostro di Bologna”, sulle cui tracce si mettono ben presto magistrati, investigatori privati e, soprattutto, una medium, Madame Thérèse. Le pagine di Roberto Carboni trascinano il lettore dentro la mente di un assassino, attraverso i meandri del male, risucchiandolo in una storia inquietante e senza redenzione. Sembra un uomo qualunque, ma la sua vita nasconde dei segreti mostruosi.

  • Editore ‏ : ‎ Newton Compton Editori (3 febbraio 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano


Recensione a cura di Isabella Novelli

"Giacomo si svegliò di soprassalto, questa volta era certo di aver sentito un rumore.

Aprì gli occhi con grande fatica e scorse un bagliore oltre l’ingresso. Attraverso la porta socchiusa, intravide un lembo della vestaglia di sua moglie sparire nel bagno.
Tentò di sollevarsi, ma non ne ebbe la forza. Non sapeva di essere stato sedato. Sentiva il corpo pesante e la mente ottenebrata da strati di ragnatele che non riusciva a scacciare."

Inizia così la storia del primo delitto compiuto  da Elia Morosini Arconati ex musicista e direttore d'orchestra, che ora gestisce un negozio di antiquariato a Bologna.
Siamo a metà degli anni ottanta ed Elia, uscito da un ospedale psichiatrico, è solo con i suoi fantasmi. Non ha  molti amici, in verità ha solo Fabrizio un uomo che Elia conosce da oltre trent'anni e che ogni tanto gli spilla quattrini per placare i suoi vizi. 
Quello dell'antiquario è un mestiere di copertura, in realtà Elia è un serial killer. 
Si insinua nella vita delle sue vittime, (quasi sempre delle coppie) , li segue sino in casa dupplicando le chiavi dell'appartamento , li stordisce  con dell'anestetico ed infine li uccide in un crescendo di esaltazione e di euforia:"Sarebbe stato più prudente pedinarli per qualche giorno, per conoscere le loro abitudini, ma farlo gli avrebbe sottratto l’eccitazione della scoperta e della sorpresa. E, forse, della sfida." 
Sulle  tracce di Elia  vi è una medium, Madame Therese che è certa di aver individuato il serial killer,  ne parla in televisione e diviene famosissima per le sue premonizioni: "Madame Thérèse ricevette, per quella stessa sera, un invito in trasmissione dalle due emittenti private nazionali più importanti, in spietata concorrenza tra loro.Entrambi i canali intendevano dedicarle uno speciale in prima serata" afferma  di avere le prove dei suoi delitti e insiste per volerlo denunciare alla polizia.
Ben presto anche Fabrizio insieme ad investigatori e polizia si metteranno alla ricerca di quello che chiamano "Il mostro di Bologna" ed Elia si troverà così braccato da un grande numero di persone che cercheranno di incastrarlo. 
Ma il serial killer che  è da sempre molto scaltro, cercherà in tutti i modi di non cadere nelle trappole che gli sono state tese da poliziotti ed investigatori. 
Roberto Carboni descrive il protagonista di questo romanzo in tutte le sue mille sfaccettature, si insinua nella sua mente e ne restituisce i diabolici ragionamenti. 
Il lettore si immedesima nel protagonista ed  in  tutte le sue elucubrazioni mentali e lo segue nella macchinazioni di tutti i suoi molteplici tranelli per sviare investigatori e polizia. Le vicende e i colpi di scena si susseguono continuamente, sino ad un finale davvero sorprendente che fa  di Elia un serial killer di prim'ordine che non ha nulla da invidiare ad altri famosi serial killer. 
Un 'analisi sulla follia dell' essere umano assolutamente avvincente. Un bel libro che si legge  tutto d' un fiato e che sorprende i lettori sino alla fine. 
Un noir davvero da non perdere. 

sabato 19 febbraio 2022

Nulla ti cancella di Michel Bussi

 Una mattina di giugno del 2010 Esteban, di dieci anni, scompare sulla spiaggia basca di Saint-Jean-de-Luz. Nessuno sa niente, nessuno ha visto niente. Dopo le infruttuose ricerche della polizia locale la dottoressa Maddi Libéri, madre di Esteban, lascia il Paese basco e va a rifarsi una vita in Normandia. Torna a Saint-Jean-de-Luz dieci anni dopo, quasi in pellegrinaggio, e sulla stessa spiaggia vede un bambino di dieci anni che è la copia identica di Esteban, indossa lo stesso costume, ha addirittura una voglia nello stesso punto della pelle in cui l’aveva Esteban. Si apposta, lo spia, riesce a scoprire che il bambino si chiama Tom e vive con la madre a Murol, un paesino dell’Alvernia, antica zona vulcanica al centro della Francia. Colpita dalla straordinaria rassomiglianza e dalle incredibili coincidenze, Maddi si trasferisce a Murol, dove apre uno studio medico e segue da vicino Tom, scoprendo presto che corre un grosso pericolo. Vuole salvarlo, ma l’interesse che mostra per un bambino non suo suscita sospetti in paese. Nel frattempo le coincidenze si moltiplicano. Tom sembra la reincarnazione di Esteban, concetto inaccettabile per la mente scientifica della dottoressa Libéri e allo stesso tempo barlume di speranza per la madre inconsolabile. La ricerca della verità di Maddi segue un percorso parallelo di scientificità e irrazionalità, e a complicare le cose contribuiscono due misteriosi omicidi.


  • Editore ‏ : ‎ 
    E/O (16 febbraio 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 453 pagine

Cosa ne penso... 

Bussi per me è ormai una garanzia! Questo suo ultimo lavoro, pubblicato per Edizioni E/O, l'ho letteralmente inghiottito a sorsate per poter frenare la mia sete di sapere.

Innanzitutto viene velatamente, ma non troppo, portato in evidenza il tema della reincarnazione e delle età animiche, ciò trova in me non dico una porta ma un portone aperto. 
La sapienza e la magistralità dell'autore sta nel trattare un argomento così importante ma anche estremamente delicato all'interno di quello che è un thriller adrenalinico.

Garantisco che vi troverete in un baratro senza fondo, sulle pareti di un crepaccio appesi con poche speranze e forze e da lì in extremis l'autore vi verrà a salvare, ma solo quando ormai avrete perso le speranze.

La mia mente si è arrovellata più volte per dare un senso alle paure, alle speranze di Maddi, una donna, una mamma, un medico che ha perso tragicamente il figlioletto di dieci anni. 

Una scia di omicidi saprà tingere di rosso le strade innevate del piccolo paese di Alvernia. Legati alla sparizione di Esteban, il bimbo di Maddi? Nulla è così certo, nessuno è insospettabile. 

Le descrizioni paesaggistiche sono davvero superbe, il lago di origine vulcanico, teatro di una scena sbalorditiva, è veramente vivo dinanzi ai nostri occhi, così come le grotte di Jonas nei suoi pressi.

E' possibile che dopo dieci anni dalla terribile disgrazia, che Maddi ancora imputa a un rapimento, possa esserci un bambino uguale al suo piccolo Esteban? Persino la voglia all'inguine, persino le paure, le stesse passioni e fobie... 

I personaggi sono ben descritti, alcuni anche pittoreschi e veramente arrivo a un punto in cui mi crollano le certezze e non so più chi è chi... sono un po' criptica ma non voglio togliere ai prossimi lettori nessuna sorpresa, vi garantisco solo che ne troverete parecchie. 

Le leggende, come in ogni paese, sono all'ordine del giorno e quella della "fontana delle anime" è una di queste, molto, molto suggestiva. Basta berne un sorso quando si sta per morire e farne bere un altro sorso a chi sta per far nascere un nuovo essere umano e la reincarnazione è assicurata. Molto attraente!

Se anche voi volete conoscere la verità, vi suggerisco un viaggio, questo! Nulla di soprannaturale, un magnifico romanzo, un thriller ad alta tensione che coinvolge anche psicologicamente.
Chi ucciderà ancora? Chi eliminerà tutti quelli che si avvicinano alla verità?

"C'è da credere che il mondo si divida in due, quelli che si liberano di tutto per andare avanti e quelli che si portano alle spalle il peso della propria vita"

C'è in effetti un tema importante, troppo... Non aspettiamo che le persone non ci siano più per dare l'amore che meritano.

Sara Valentino

domenica 13 febbraio 2022

La stazione di Jacopo De Michelis

 Milano, aprile 2003. Riccardo Mezzanotte, un giovane ispettore dal passato burrascoso, ha appena preso servizio nella Sezione di Polizia ferroviaria della Stazione Centrale. Insofferente a gerarchie e regolamenti e con un'innata propensione a ficcarsi nei guai, comincia a indagare su un caso che non sembra interessare a nessun altro: qualcuno sta disseminando in giro per la stazione dei cadaveri di animali orrendamente mutilati. Intuisce ben presto che c'è sotto più di quanto appaia, ma individuare il responsabile si rivela un'impresa tutt'altro che facile. Laura Cordero ha vent'anni, è bella e ricca, e nasconde un segreto. In lei c'è qualcosa che la rende diversa dagli altri. È abituata a chiamarlo “il dono” ma lo considera piuttosto una maledizione, e sa da sempre di non poterne parlare con anima viva. Ha iniziato da poco a fare volontariato in un centro di assistenza per gli emarginati che frequentano la Centrale, e anche lei è in cerca di qualcuno: due bambini che ha visto più volte aggirarsi nei dintorni la sera, soli e abbandonati. Nel corso delle rispettive ricerche le loro strade si incrociano. Non sanno ancora che i due misteri con cui sono alle prese confluiscono in un mistero più grande, né possono immaginare quanto sia oscuro e pericoloso. Su tutto domina la mole immensa della stazione, possente come una fortezza, solenne come un mausoleo, enigmatica come una piramide egizia. Quanti segreti aleggiano nei suoi sfarzosi saloni, nelle pieghe dolorose della sua Storia, ma soprattutto nei suoi labirintici sotterranei, in gran parte dismessi, dove nemmeno la polizia di norma osa avventurarsi? Per svelarli, Mezzanotte dovrà calarsi nelle viscere buie e maleodoranti della Centrale, mettendo a rischio tutto ciò che ha faticosamente conquistato. Al suo ritorno in superficie, non gli sarà più possibile guardare il mondo con gli stessi occhi e capirà che il peggio deve ancora venire. "La stazione" è, allo stesso tempo, thriller e romanzo d'avventura. Mescolando i generi più popolari, Jacopo De Michelis continuamente apre e chiude davanti agli occhi del suo lettore le porte di storie differenti eppure sempre collegate, e lo conduce in giro per sotterranei favolosi e inquietanti.


  • Editore ‏ : ‎ Giunti Editore (5 gennaio 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 876 pagine

Cosa ne penso....

Leggere un romanzo ambientato nella stazione centrale di Milano mi incuriosiva, ero un po' titubante sulle quasi 900 pagine di mole, ma la trama mi ha convinta a iniziare.

Sono rimasta molto sbalordita dalla dinamicità del testo e dello stile narrativo che mi hanno permesso di divorare il libro in pochi giorni. 

E' un giallo? E' un thriller? E' un horror? Non lo so di preciso, ci sono tutti e tanti gli elementi per farne un genere a sè ma che regge bene.

Le descrizioni degli ambienti e soprattutto dei sotterranei sono abbastanza meticolose da permettere al lettore di viverli.
I protagonisti sono persone comuni, seppure una di essi ha un particolare dono, forse enfatizzato ma che rappresenta l'empatia che oggi è proprio poco praticata. L'altro, Mezzanotte, figlio di un ispettore di polizia purtroppo tragicamente scomparso, con il quale i rapporti erano piuttosto freddi, ha un lavoro da compiere. Ora è un poliziotto, la sua indole seppure scapestrata è di uomo dai forti valori e anche in questo caso c'è un messaggio diretto dell'autore, a mio giudizio, che riguarda la strada che ha deciso di percorrere il mondo dove bisogna insabbiare piuttosto che denunciare.
La contrapposizione tra la famiglia ricca di Laura e il di lei bisogno di essere qualcuno per ciò che può dare non solo per ciò che rappresenta il denaro, il potere, è significativa.

Ecco, io ritengo che all'interno di una bella storia, che una non è ma sono tante storie apparentemente slegate tra loro che poi si riuniscono in una Matrioska, ci siano celati ma abbastanza evidenti i messaggi di cui far tesoro. L'avidità, atavica compagna dell'uomo dalla notte dei tempi è regina indiscussa e si accompagna a sentimenti di dolore che sfociano in vendette trasversali. 

Cosa lega dunque l'apparizione soprannaturale di due piccoli destinati a salire su quel treno del terribile 21° binario, destinazione senza ritorno verso i campi di sterminio, e un tizio che tutti chiamano "fantasma" completamente preso e avvinto da riti misteriosi che uccide e mutila orrendamente animali da disseminare nella stazione? Ci sono gli "uomini in nero", chi sono e cosa vogliono? Scoprire che i nostri amici, quelli che crediamo forse i più intimi, siano proprio i nostri antagonisti... non è proprio salutare. Morti improvvise, celate da casualità che tale non è, spie inaspettate, occhi ovunque, striscianti ... e una guerra che rischia di esplodere come una bomba. 

Le leggende, che mi sono andata a recuperare, sulla nostra stazione sono tante e curiosissime, l'autore ha studiato parecchio e ha intercalato tanti aneddoti speziando il suo romanzo e dandogli un aroma inusuale, diverso da quelli a cui siamo abituati.

Io lo consiglio vivamente, mi ha avvinto e non vedevo l'ora la sera di tornare a casa e leggere cosa sarebbe accaduto, certo mi è rimasto il desiderio di farmi un giro nei sotterranei... Non è mancato un po' di sano romanticismo, non guasta mai, e l'eroismo, quello che ci fa ancora sognare. 

Non vi racconto molto perchè credo che le sorprese siano deliziose e giusto assaporarle.

"La società in cui viviamo è governata da un meccanismo perverso. Ci obbliga a girare sempre più veloce come i cavalli di una giostra, illudendoci che siamo diretti da qualche parte, pronta a stritiolare nei suoi ingranaggi chiunque non riesca a reggere il ritmo"

venerdì 4 febbraio 2022

La palude – Charlotte Link

 Trama


Ottobre 2017: in una spettrale brughiera nell’Inghilterra del Nord viene ritrovato il corpo di Saskia Morris, una quattordicenne scomparsa l’anno prima a Scarborough, nello Yorkshire. Contemporaneamente un’altra ragazza della stessa età, Amelie Goldsby, è strappata alla morte da uno sconosciuto, che in una notte di tempesta sente le sue urla strazianti provenire dal mare e riesce a trarla in salvo. Anche Amelie era sparita in circostanze misteriose, e ora, sotto shock, dice di essere stata rapita e tenuta segregata da un uomo, ma è incapace di ricordare il minimo dettaglio utile a mettere la polizia sulla pista giusta.
Le indagini si concentrano sulla sparizione nel 2013 a Scarborough di un’altra quattordicenne mai più ritrovata, Hannah Caswell. C’è un fil rouge che unisce tre coetanee così diverse tra loro per carattere ed estrazione sociale? Si fa sempre più strada l’idea di un omicida seriale: l’ispettore capo Caleb Hale è al centro di una gogna mediatica in cui ormai si fa riferimento al «killer della brughiera» il quale, indisturbato, sequestra ragazzine inermi.
La polizia sembra brancolare nel buio quando, suo malgrado, si trova implicata in quella spirale di violenza anche Kate Linville, sergente investigativo di Scotland Yard, che è a Scarborough per vendere la casa di famiglia e che per una strana combinazione fa conoscenza con i genitori di Amelie. Aiutata dal suo fiuto di poliziotta e di donna, sarà Kate a trovare il bandolo di una matassa dove, a intrecciarsi, sono segreti vergognosi e colpe inconfessabili che riemergono dopo tanti anni…


Copertina rigida: 490 pagine
Editore: Corbaccio (24 gennaio 2019)
Collana: Top Thriller

Cosa ne penso ...



Ti ritrovi seduta in un angolo, freddo e buio a vedere divenire i giorni notte solo attraverso un piccolo spiraglio di un’unica finestra… il solo rumore del mare.

Agghiacciante, sorprendente, stupefacente!

Pochi aggettivi per definire quello che è un thriller davvero impareggiabile. E’ il primo che leggo di questa autrice e mi sono detta:”Davvero hai aspettato tutto questo tempo prima di conoscerla?”

Mi sono sentita parecchio coinvolta, forse perché in qualche modo mi sono messa nei panni dei genitori a cui hanno rapito, le figlie, il loro bene più prezioso!

Una sparizione del 2013 a Scarborought a cui farà seguito, anni dopo, il ritrovamento del corpo di un’altra ragazza scomparsa. Un sadico killer seriale ferma le ragazzine sole per strada e le fa sparire agli occhi del mondo. Le uccide in maniera non plateale ma terribile, la Link rende tremendamente l’orrore che devono vedere, sentire e subire queste anime senza più lacrime e né speranza… di tornare a casa.

Fammi trovare una traccia, pensò, senza sapere bene a chi e dove rivolgesse questa supplica, una traccia che riporti indietro questa ragazza. Che restituisca ai genitori la loro figlia. Che metta fine all’incubo di questa famiglia! La camera rimase muta”

Ma perché le rapisce? La polizia brancola nel buio, insegue piste, a volte una perdita di tempo che non possono permettersi, è una corsa contro il tempo…

L’autrice ha la capacità di raccontare nell’ambito di un thriller adrenalinico, che non perde mai di intensità, i personaggi che vivono questa storia. Così noi entriamo a passo felpato nelle loro vite e scopriamo i loro punti deboli, il lato umano che vorrebbero nascondere, le paure inconfessabili. Ci porremo le loro stesse domande: dove sto andando? che ne sto facendo di questa vita? Sarà la svolta? Avrò diritto a poter essere felice? Ciò che ho davvero apprezzato è questo, il percorrere le vite dei singoli personaggi nel loro intimo, i timori per le scelte “sbagliate”, le scelte fatte per la famiglia per l’amore. La solitudine .. il combattere con i propri demoni interni. E poi… il mostro che è là fuori, un incredibile e travolgente, se non stravolgente finale!

L’ispettore capo Caleb Hale si trova, come si suol dire, tra l’incudine e il martello, deve trovare il bandolo della matassa prima che accada di nuovo e nel frattempo combattere contro un demone che lo divora internamente.

“La vita è fatta di coincidenze pazzesche, spaventose, incredibili”

Kate Linville, sergente investigativo di Scotland Yard, in vacanza a Scarborough, si trova suo malgrado implicata nell’oscura e intricata vicenda.

In questo viaggio dentro uno degli incubi peggiori, persi tra le pagine da non poterne uscire, vi troverete a vagare tra i pensieri folli dell’assassino. Nessuno è ciò che sembra, forse nemmeno le vittime ..






Pet Sematary – Stephen King

 Trama

“La morte è un mistero e la sepoltura è un segreto”. Il dottor Louis Creed ha appena accettato l’incarico di direttore sanitario dell’Università del Maine, e con un certo entusiasmo: posizione di prestigio, magnifica villa di campagna dove Eileen e Gage, i suoi bambini, possono crescere tranquilli, vicini gentili e generosi in una cittadina idilliaca lontana dal caos metropolitano. Persino Winston Churchill, detto Church, il loro pigro e inseparabile gattone, sembra subito godere dei vantaggi della nuova situazione. Ben presto, però, la serena esistenza dei Creed viene sconvolta da una serie di episodi inquietanti: piccoli incidenti inspiegabili che coinvolgono i bambini, pericolosi e giganteschi camion che sfrecciano sulla superstrada proprio sotto casa Creed, incontri diabolicamente sorprendenti e, soprattutto, sogni. Sogni oscuri e terribilmente realistici che perseguitano Louis da quando ha visitato il Pet Sematary, il cimitero dove i ragazzi di Ludlow seppelliscono da sempre i loro animali domestici. Ufficialmente. Perché oltre quella radura, nascosto tra gli alberi, c’è un altro terreno di sepoltura, ben più terrificante. Un luogo carico di presagi e di richiami, spaventosi quanto irresistibili, provenienti da un altro mondo. Un luogo dove al dottor Creed toccherà una scoperta raggelante: a volte è meglio essere morti… Pet Sematary, è un vero e proprio classico della letteratura horror, ispirato, parola di King, da un leggendario racconto popolare: “La zampa di scimmia.



Copertina rigida: 425 pagine
Editore: Sperling & Kupfer (16 aprile 2019)
Collana: Pandora




Cosa ne penso.....

Pet Sematary è l’unico libro di King, il re dell’horror, che io abbia letto. L’ho letto due volte, la prima poco dopo la sua uscita in Italia in una edizione del 1985. Allora ero proprio ragazzina e lo ricordavo nettamente, tanta è stata la paura che mi ha lasciato.

Ho pensato dunque di rileggerlo a distanza di più di vent’anni con un bagaglio psicologico ed emotivo certamente diverso. Non sono una vera e propria amante di questo genere letterario, ma durante l’anno sicuramente almeno un paio di romanzi horror vengono a far parte delle mie letture.

Una classica cittadina del Maine, un dottore e la sua famiglia che si trasferiscono, la paura della novità, la voglia di ricominciare una nuova vita, nuovi amici, nuove abitudini, una strada… troppo vicina.

Jud, il vicino al di là della strada, tra una chiacchiera e una birra, una Chesterfield fumata sulla veranda, racconta a Louis del cimitero degli animali. Purtroppo la strada molto trafficata miete molte vittime tra gli animali di compagnia dei bimbi della cittadina, appare quindi assai naturale, seppur inquietante, immaginare quei piccoli andare nel bosco, seguendo il sentiero, per curare le tombe dei loro piccoli amici.

Da quel momento per Louis inizierà un periodo di presenze inquietanti apparse all’improvviso nella sua stanza mentre il resto della famiglia dorme, sogni così vivi da sembrare reali… o forse lo sono sul serio.

Questo libro non è solo un horror, sarebbe assai riduttivo secondo il mio modesto parere. E’ anche un’analisi della paura della morte, cosa accade dopo? Dove andiamo? Perché si muore? La piccola Eileen, figlia di Rachel e Louis, se lo domanda spesso.

Veniamo quindi scaraventati anche noi nel nero pozzo dell’insicurezza, condotti per mano dinanzi alla paura di perdere i nostri cari, di vederli soffrire e desiderare infine che il nero manto della morte li sollevi dallo strazio.

Una storia legata ad antiche leggende, un terreno sconsacrato, presenze oscure e malvagie.

Non posso negare di aver visto il ghigno malvagio sul volto angelico, aver sentito l’odore di morte e putrefazione e sentito Church, il gatto dei Creed, strusciarsi sulle gambe. Come ho quasi sentito dei passi trascinarsi nel buio stanchi ma inesorabili.

E’ inquietante … turba le notti, ma per gli amanti del genere è imperdibile.

Per quanto riguarda la trasposizione cinematografica, l’ho vista molti anni addietro e la ricordo vagamente. So, per aver letto delle recensioni, che non è stato rispettato esattamente il romanzo. Naturalmente non è questa la sede per parlarne perché sarebbe uno spoiler per chi ancora si deve avvicinare a questa storia.

Sara Valentino


martedì 1 febbraio 2022

Oggi faccio azzurro Daria Bignardi

 «Mi chiamo Gabriele, come l'arcangelo» aveva detto, «ma qui in Germania è un nome da donna. Il tuo invece che razza di nome è?» Galla si chiama così in onore dell'imperatrice Galla Placidia: «Darmi quel nome è stato uno dei pochi gesti coraggiosi di mia madre». Da quando è stata lasciata dal marito, improvvisamente e senza spiegazioni, passa le giornate sul divano a fissare la magnolia grandiflora del cortile, fantasticando di buttarsi dal balcone per sfuggire a un dolore insopportabile di cui si attribuisce ogni colpa. Esce di casa solo per vedere la psicanalista Anna Del Fante o per andare in carcere. «Da quando Doug mi ha lasciata sto bene solo dentro. Canto con altre dieci volontarie in un coro di detenuti tossicodipendenti. Anche io devo disintossicarmi.» Durante il primo viaggio da sola, a Monaco di Baviera, entra per caso in un museo dove è allestita la mostra della pittrice tedesca Gabriele Münter. Galla, che da ragazza studiava arte, ricorda solo che la Münter era nel gruppo del Cavaliere Azzurro con Vasilij Kandinskij. Ma quel giorno le sue opere «così piene di colore e prive di gioia» la ipnotizzano. Da quel momento la voce di Gabriele entra nella vita di Galla: la tormenta, la prende in giro e intanto le racconta la sua lunga storia d'amore con Kandinskij, così simile a quella di Galla con Doug. Mentre il dialogo tra le due si fa sempre più animato, la strada di Galla incrocia quella di altri due pazienti di Anna Del Fante: Bianca, un'adolescente che non riesce più ad andare a scuola, e Nicola, seduttore compulsivo e vittima di attacchi di panico. Le imprevedibili conseguenze di questo incontro potrebbero cambiare le vite di tutti e tre. Una storia irresistibile – a tratti comica e a tratti struggente – che mescola leggerezza e profondità, grazia e tenerezza, esplorando il nostro rapporto con il dolore, che è poi il nostro rapporto con noi stessi.


  • Editore ‏ : ‎ Mondadori (10 novembre 2020)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 168 pagine

Cosa ne penso....

Un libretto di poche pagine, una lettura leggera nonostante i temi importanti di cui parla e tratta. 
Credo che volutamente l'autrice abbia voluto alleggerire ma al contempo evidenziare una storia di amore finita male e come da ciascuna delle due parti è vissuta. 

Galla deve ricostruirsi da sè dopo vent'anni di matrimonio finito. Una prova importante per comprendere il suo valore reale che non dipende certo da una unione o meno. Decide di andare dallo psicologo, in questo caso una psicologa, e mentre le sedute si avvicendano incrocia le vite di altri due pazienti un giorno qualsiasi per un caso fortuito.
Mi piace pensare che gli incontri non sono mai casuali e dunque anche questi sono significativi per la sua salvezza. 

Galla non riesce a capire come dopo vent'anni in cui si è diviso tutto si possa rinunciare a invecchiare insieme. Si identifica nel ruolo della vittima perchè non ha avuto parte nella decisione.

"Solo il carnefice può liberarti, spiegarti il perchè del male che ti ha fatto"

Io non lo credo e grazie alla "Voce" che accompagnerà Galla per tutto il libro lo scoprirà anche lei stessa. Per poi scoprire qualcosa di sorprendente sulla Voce che ode. 

Mi viene da pensare a una questione karmica da superare perchè la protagonista si sente abbandonata da tutti e allora si spiega presto che c'è una lezione di vita da imparare. 

"Le cose succedono, e quando succedono si governano. La vita è come l'atelier di un pittore: ci sono tele appoggiate alla parete e altre sul cavalletto, in lavorazione. Ci sono i colori, le tavolozze, i modelli. E l'ispirazione che guida l'autore dentro l'avventura della sua opera"

In questa citazione c'è un po' tutto il messaggio essenziale del libro, inutile porsi troppe domande... bisogna vivere ciò che desideriamo vivere. Facciamo azzurro e respiriamo a pieni polmoni!


Sara Valentino

Il labirinto di Ottavio Nicastro

Parigi, uno spietato serial killer tiene in scacco la città. Uccide poveri innocenti e li trasforma in statue umane. La polizia brancola nel...