domenica 27 giugno 2021

Loro di Roberto Cotroneo (Neri Pozza)

 

  • Trama.
  • Può il memoriale di una giovane donna sconvolgere a tal punto, da turbare persino coloro che si avventurano abitualmente nei recessi più oscuri della mente? È quanto accade in queste pagine, nelle quali Margherita B. narra dei fatti accaduti nel 2018, quando prende servizio, stando alle sue parole, come istitutrice presso una famiglia aristocratica, gli Ordelaffi, in una magnifica villa progettata da un celebre architetto alle porte di Roma: la casa di vetro. Il compito che le viene affidato è prendersi cura delle gemelline Lucrezia e Lavinia. Nella casa di vetro, tutto sembra meraviglioso quell’estate. Ogni cosa è scelta con gusto, con garbo, con dedizione. Le gemelle, identiche, sono una meraviglia di educazione e di talento. Lucrezia ama il pianoforte, Lavinia l’equitazione. Ma pochi giorni dopo l’arrivo di Margherita cominciano a rivelarsi presenze terrificanti. Sono loro, dicono le bambine, gli antichi ospiti della casa, tornati per riportare in luce l’orrore. "Loro" rivisita le ossessioni che da anni segnano la narrativa di Roberto Cotroneo: il tema della verità e dell’ambiguità, del bene e del male, della violenza, del sacro e della felicità, quando brucia fino a farsi cenere. Le sue pagine, oscure e strazianti, si muovono per territori sinistri, e indagano soprattutto quella terra di nessuno che è la nostra mente. Un romanzo che, nel suo finale del tutto imprevedibile, è un omaggio alla grande letteratura e, nello stesso tempo, un racconto nitido che si muove dentro uno scenario torbido e sa guardare oltre l’ignoto. Alla fine, a prevalere saranno il fallimento di ogni ragione e il trionfo di un mondo che non è di questo mondo. Perché, come ha scritto Nietzsche: «quando scruterai in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te».
  • Editore ‏ : ‎ Neri Pozza (3 giugno 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 192 pagine





Cosa ne penso...

Per me che ho amato "L'incubo di Hill House" di Shirley Jackson questo nuovissimo romanzo di Roberto Cotroneo me lo ha fatto rivivere. Non parlo di trama simile quanto di evocazione, di sensazioni, di suspense, di quella sottile paura che vibra sotto pelle e che ti tiene incollata alla storia senza possibilità alcuna di poterti liberare. Loro... ti tengono imbrigliata. 

"Le tre persone che hanno letto questo manoscritto sono state poi incapaci di aggiungere una sola parola e non sono mai tornate sull'argomento"

Il racconto che pare una follia, che rapisce il lettore come in un sogno, si disvela a poco a poco fino al colpo di scena finale totalmente inaspettato.

Lo stile narrativo è vivacissimo, curato sin nei dettagli di luoghi e personaggi. Così come la villa di vetro, la famiglia che vi abita, il personale di servizio sono tutti così perfetti nelle descrizioni, eppure c'è qualcosa di strano e Margherita, pur attratta in maniera calamitica, sente che qualcosa non è come dovrebbe. Il suo compito è vegliare sulle bambine. Loro, quelle bambine, sono gemelle ... ma chi sono veramente? E una villa di vetro, senza pareti, senza tende, dove tutti vedono tutto e soprattutto loro.... quelle presenze vedono te. 

La lettura è accompagnata da un senso di inquietudine che perdura sino al termine del libro che è un thriller ma è anche un romanzo gotico. 

Una villa su un crocicchio non è una scelta sensata, è un luogo dove si concentrano le energie e non sempre sono buone. Qualcuno aveva dissentito sul costruire qualcosa in quel luogo, qualcuno che è rimasto inascoltato. Ma nel giardino vi è una laghetto e poi c'è un piccolo tempio, molto antico, ritrovato nel Seicento, era sotto tre metri di terra, la statua è di Ecate, la dea a tre teste, dea della magia e degli incroci, potente dea dell'oscurità, regnava sui morti, sui demoni, sulla notte, sulla luna, sui fantasmi e sui morti. Margherita è attratta da questo luogo ed è qui che li vede la prima volta. 

Credo che il messaggio dell'autore sia quello di farci fare un viaggio dentro noi stessi, guardarci all'incrocio del nostro essere, vedere nello specchio i nostri demoni, fare le nostre scelte. A volte ci sono zone oscure, tenebre che non vogliamo vedere, ma alla fine ci raggiungeranno sempre.

Lo consiglio, mi ha stupita, non è scontato ed ha il sapore dei classici.

Sara Valentino


mercoledì 9 giugno 2021

L'ombra del bosco scarno - Massimo Rossi


Nella comunità di San Mathias il male sembra essere più forte degli uomini…La tranquillità degli abitanti della valle di Stille, un altopiano isolato e di difficile accesso, è stata turbata. Qualcuno ha violato una delle regole millenarie del Metodo imposto dal fondatore san Mathias. Il parroco don Basilius, guida spirituale dei valligiani, è preoccupato: un pericolo sconosciuto sta per abbattersi sulla comunità.Come se non bastasse, un bambino scompare misteriosamente nel bosco. Verrà riportato a casa apparentemente in buone condizioni ma ostaggio di un mutismo che potrebbe essere senza via di uscita.Cos'è successo nel buio di quel bosco? Il bambino si è solo perso o qualcuno lo ha rapito? I suoi occhi hanno forse visto qualcosa che doveva rimanere nell'ombra?Indizi e sospetti si stringono intorno a una vecchia auto e al maso Becker, proprietà di un famoso e piuttosto eccentrico stilista svizzero.La psicologa Helena, una ex poliziotta scelta per il recupero del piccolo, con pazienza traccia un percorso nelle indagini mettendo a nudo lati oscuri del luogo e dei suoi abitanti, segreti inimmaginabili.Un thriller psicologico intenso macchiato di noir, in cui tutto e tutti possono essere il contrario di quello che sembrano.

  • Editore ‏ : ‎ Scrittura & Scritture (18 settembre 2013)
  • cosa ne penso...

Torno a leggere Massimo Rossi e lo faccio leggendo il suo primo lavoro: "L'ombra del bosco scarno" un noir che introduce lo straordinario personaggio di Helena, psicologa ex poliziotta. 

Il thriller successivo, che la vedrà sempre in prima linea in un altro tragico e psicologicamente complicato caso,  è "La luce nera della paura", sempre edito Scrittura & Scritture.

Un tranquillo paese tra i monti, i suoi abitanti sono così tanto dediti alla tradizione del Santo Mathias, addirittura hanno una congrega apposita, ma di soli uomini, che si riunisce nei sotterranei della chiesa nella cripta. Le riunioni sono solite essere decisive in casi particolari e nella fattispecie di questo romanzo qualcosa turba l'equilibrio della comunità, guidata dal parroco don Basilius. 

La tradizione vuole che le poche abitazioni, masi, della valle, siano sempre di proprietà di abitanti storici del luogo, a quanto pare "il Metodo", così viene chiamata la loro regola, è stato infranto e il maso Becker è stato venduto a degli svizzeri. 

Il malcontento e la superstizione si impadroniscono presto degli abitanti che temono sventure cadere sulla loro bella e serena valle. Il ritmo dei giorni è scandito dal tempo, dal sole, dalle faccende di un maso di montagna, il ritmo della vita è legato al mutare delle stagioni, al ritmo lento delle stagioni, la quiete è palpabile.... un idillio di serenità. 

L'Alpe di Stille è lunga poco più di otto chilometri, verde e brillante nella bella stagione, disseminata di narcisi e crochi, punteggiata di fiori, il profumo è persistente, genziane e fiori selvatici, pini e il torrente argentato e scintillante culla con il suo rumore il sonno degli abitanti. Bel quadretto vero? Seguitemi e vedrete...

"Era convinto che tutte le cose della vita avessero una spiegazione, solo che bisognava dare il tempo giusto a ogni cosa"

Questo è un libro, come gli altri di Rossi e lo devo dire, (lo amo un po' di più rispetto agli altri perchè l'ambientazione è straordinaria ed e resa in modo sublime) che apri e poi non molli più fino alla fine... nessuna passeggiata che tenga o faccende che incombono riescono a distogliere la mente da ciò che accade a San Mathias.

Un giorno, un bambino, che viene affidato in custodia con la madre presso uno dei masi della valle, sparisce! Volatilizzato nei boschi, di lui si trova solo il cappellino e pericolosamente vicino al maso acquistato dai forestieri. 

Il bambino verrà successivamente ritrovato, ma la sua mente è completamente persa! Cosa ha visto nei boschi? Quale essere spaventoso si nasconde nelle caverne della valle e cosa è successo a questo piccolo?

Entra in scena Helena, la psicologa ex poliziotta che ammiro moltissimo, avrei bisogno del suo numero di telefono. 

Il lettore è avvinto, avvinghiato alla storia e sente una morsa lacerante che vuole giustizia e desidera sapere la verità. Quali segreti sono celati in questa apparenza di luogo paradisiaco? Di chi fidarsi? 

Una corsa mozzafiato ma sempre con uno sguardo ai pini, al torrente, ai boschi con un bicchierino di buona grappa alle erbe e biscotti appena sfornati. I tasselli piano piano rendono il quadro un capolavoro agghiacciante.

Un viaggio nell'animo umano, in quelli peggiori, quelli da incubo ma anche in quelli di tutti noi, noi che a volte preferiamo vedere in chi consideriamo diverso un colpevole a prescindere. Guardarsi dentro è difficile, perdonarsi molto arduo. 

Non può mancare il messaggio dell'autore, qui per la verità ne troverete a iosa ma io mi sono tenuta nel cuore questo perchè mi è piaciuto tanto e perchè credo fortemente che sia giusto anche per molti altri di noi che ancora però non se ne rendono conto.

"Fai le scelte che sentirai di dover fare. Falle sempre le tue scelte e non lasciare mai che siano altri a farle per te"


Sara Valentino



lunedì 7 giugno 2021

Il LIBRO dei MORTI - Douglas Preston & Lincoln Child

 



Al Museo di Storia naturale di New York viene recapitato un pacco pieno di frammenti di diamanti, ovvero l'intera collezione del museo. Quando i media lo scoprono e fanno scoppiare lo scandalo, i responsabili del museo decidono di riaprire al pubblico la Tomba di Senef, perfetta ricostruzione di un tempio egizio sigillato a causa di una presunta maledizione. Grazie alla donazione di un anonimo finanziatore, allestiscono uno spettacolo che ricrei dal vivo il saccheggio della tomba a opera di sacerdoti profanatori, sorpresi dalla resurrezione della mummia. Ma alcuni addetti ai lavori impazziscono e sviluppano comportamenti violenti che portano addirittura all'omicidio. Nessuno però sospetta di essere una semplice pedina in mano a un vero e proprio genio del male: Diogenes Pendergast, il killer psicopatico che vuole lanciare l'ennesima sfida contro la città e soprattutto contro il fratello, l'agente dell'FBI Aloysius Pendergast.

  • Editore : BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (21 maggio 2008)
  • Lingua : Italiano
  • Copertina flessibile : 502 pagine



Cosa ne penso...

Mi aspettava da tempo, regalo di una persona cara, questo romanzo è il terzo di quella che è stata chiamata la "trilogia di Pendergast", dopo Dossier Brimstone e La danza della morte.

Ci troviamo al museo di Storia Naturale di New York e una scatola con una polvere sospetta viene recapitata al vice direttore, il timore di un attacco terroristico serpeggia e la paura si fa strada. Si scoprirà poi che il pericolo era del tutto inesistente, la polvere innocua non è altro che la collezione dei diamanti del museo rubata e polverizzata.... 

Parallelamente l'agente Pendergast è stato arrestato, si trova in una prigione di massima sicurezza è stato incastrato. 

Per distogliere l'attenzione dei Media dal furto al museo si decide di puntare a qualcosa di grosso, e sarà veramente grosso ciò che accadrà. Viene ripreso l'allestimento chiuso dal 1933 di una tomba appartenuta a Senef. Una tomba integra proveniente dalla spedizione in Egitto di Napoleone e che come tutte le tombe egizie che si rispettino ha una sua maledizione.

"Ho esaminato in fretta i documenti, quindi non ho ancora la storia completa. Comunque, in breve, la mattina del 3 marzo 1933 le guardie che arrivarono ad aprire la Tomba  si accorsero che c'era stata un'intrusione, con atti di vandalismo. La mummia era sparita e fu ritrovata in una stanza adiacente, gravemente mutilata. Nel sarcofago invece c'era un altro corpo. Di una vittima appena uccisa"

Un pool di esperti, coordinato da un archeologo, si mette al lavoro, sarà uno spettacolo indimenticabile, luci e suoni a riprodurre gli istanti in cui i saccheggiatori del tempo, per la prima volta, profanarono la tomba di Senef il gran visir del faraone Tutmosi IV. Ora io ho cercato informazioni più dettagliate su questo gran visir ma non ne ho trovate. A prescindere dai miei presunti approfondimenti devo dire che l'atmosfera è resa in maniera spettacolare, il mistero aleggia sulle pareti dove le iscrizioni maledicevano chiunque avesse voluto depredare e profanare il luogo. Ma noi siamo a New York e la tomba si trova sotto terra, nei piani sotterranei del museo e confina con al metropolitana. 

Improvvisamente chi sta lavorando alla tomba impazzisce, preda di una ... maledizione? Una prima morte orrenda inizia a enfatizzare maggiormente l'alone di paura che solo le maledizioni antiche sanno creare.

Eppure è una scacchiera, un gioco pericoloso e l'adrenalina sale a livelli altissimi, come sempre accade con questi autori. 

Chi conosce l'agente Pendergast sa che tipo scaltro e unico sia, ma questa volta dovrà fare i conti con un passato molto vicino a lui, un passato che aveva rimosso ma che lo tallona alle calcagna.

Riuscirà Pendergast rinchiuso ingiustamente a salvare le ignare vittime di un killer senza scrupoli? Il tenente D'Agosta e la ricercatrice Nora Kelly sono altri due personaggi impareggiabili che vengono anch'essi delineati in maniera eccelsa.

Thriller, Horror, adrenalina, archeologia misteriosa che desiderare di più? alla prossima avventura

Sara Valentino



Il labirinto di Ottavio Nicastro

Parigi, uno spietato serial killer tiene in scacco la città. Uccide poveri innocenti e li trasforma in statue umane. La polizia brancola nel...