domenica 24 ottobre 2021

Intervista a Paolo Roversi

Oggi sono veramente lieta di presentarvi il nostro ospite: si tratta di Paolo Roversi, famoso scrittore, giallista di Milano.

Roversi ha accettato di rispondere alle mie domande in una intervista telefonica. Ho da poco conosciuto il suo stile narrativo che mi ha letteralmente convinta. Ecco cosa mi ha raccontato per voi.



Paolo Roversi chi è? Com'è nata la sua passione per la scrittura.

I gialli sono la sua passione, scrive da molti anni e con questo ultimo romanzo in uscita ne ha 15 pubblicati. 

Nel 2006 ha fondato il sito MilanoNera, interamente dedicato al giallo e al noir italiano e straniero. Oggi la redazione conta una pubblicazione di oltre 9300 articoli. Ha una squadra di collaboratori in costante aumento che si occupano di recensioni, redazione articoli e interviste. Roversi è ideatore e direttore artistico del Nebbia Gialla Suzzara Noir Festival che sin dalla prima edizione del 2007, ora giunto alla 16° edizione, ospita i più grandi giallisti italiani e stranieri (lo scorso anno è giunto ospite Michael Connelly).

Paolo Roversi ha qualche autore a cui si ispira, che ama particolarmente?

Ci racconta della sua passione, iniziata a molti anni fa, gli ultimi del liceo, per Bukowski. Di questo grande ha letto praticamente tutte le opere, ama il suo stile, ne rimane folgorato. Trae ispirazione per i suoi romanzi dallo stile, le frasi brevi e incisive sebbene il genere non sia certo lo stesso. Ecco che allora utilizza anche lui i dialoghi non molto lunghi per portare il lettore a focalizzarsi sulla scena. Ha scritto alcuni saggi dedicati a Bukowski, raccontandolo attraverso una intervista, raccogliendo aforismi per una raccolta. Non ultimo gli ha dedicato anche un romanzo.

Mi viene da chiedere se ci sono, quali sono, le regole da seguire per scrivere un giallo o un thriller.

Roversi ci porta un po' nel suo mondo, ci dice che in buona sostanza sono della stessa famiglia. Il giallo però ha regole un po' diverse, è rassicurante, si sa che alla fine il bene trionferà e il cattivo soccomberà. Nel thriller potrebbe non accadere, qui il ritmo poi deve essere serrato, incalzante, la narrazione veloce e densa di colpi di scena, è forse più americano...

Veniamo ora al suo rapporto con i personaggi seriali di cui si avvale nei romanzi. 

Sorridiamo per la domanda mia curiosa e Roversi ci dice di essere in ottimi rapporti con loro. Con Radeschi che lo accompagna da molto tempo si diverte ancora molto. 

Abbiamo parlato di Radeschi, che ho da poco conosciuto ne "La confraternita delle ossa" edito Feltrinelli, mi azzardo a chiedere com'è nato e quanto di Roversi c'è in lui. 

L'autore un po' si racconta, essendo stato anche lui, come Radeschi, giornalista di nera, ci dice che bisogna scrivere di ciò che si conosce. Dalla sua carriera di giornalista nasce dunque il personaggio protagonista dei suoi gialli. "La confraternita delle ossa" è in prequel che racconta l'arrivo di Radeschi a Milano e nel corso del proseguo della serie ci sarà lampante un'evoluzione su di lui, diventerà più cinico, la città stessa di Milano ovviamente negli anni è cambiata e cambierà nei romanzi. Retaggio del passato di Roversi è anche la passione per l'informatica del suo personaggio, naturalmente accentuata, e non ultima la mitica Vespa gialla del '74, "Il giallone".

Il 21 ottobre è uscito invece il suo nuovissimo thriller "Black Money" per i tipi di SEM. Sono molto curiosa di scoprire qualcosa di più su questa sua ultima fatica.

Roversi calamita subito la mia attenzione! Dice che il thriller è ispirato a una storia vera del 2013, su cui a suo tempo aveva scritto un articolo ripromettendosi di approfondire i fatti accaduti. Si tratta di una storia incredibile, un gruppo di hacker colpisce 28 paesi del mondo, facendo in modo che contemporaneamente i bancomat riversassero soldi, così da svuotarli. Fu chiama "Rapina del millennio". La storia del thriller è ovviamente romanzata, si intrecciano diversi personaggi e altrettanti fatti si concatenano rendendo al fine un quadro finito, anche se inizialmente gli accadimenti paiono distinti.

Chi è la protagonista di "Black Money"?

Gaia Virgili è la profiler incaricata per seguire l'indagine, i lettori la conoscono già da "Psychokiller. Nella Mente dell'assassini" anche se in questa nuova storia la si comprenderà maggiormente. Le storie sono leggibili comunque singolarmente in quanto autoconclusive. 

La Virgili ha studiato a Quantico alla BAU, proviene dall'Unità contro il crimine violento U.A.C.V. e viene promossa all'Europol con sede a l'Aia. Ecco perchè viene chiamata a indagare su un crimine commesso in più paesi contemporaneamente come quello che leggeremo in "Black Money". 

Ringrazio Paolo Roversi per il tempo che mi ha dedicato, per come si è raccontato, per la sua estrema simpatia. Buona fortuna al nuovo thriller che sicuramente leggerò!

Intanto vi lascio la trama di "Black Money"


Che cosa collega il rapimento di un’antropologa a Parigi con gli omicidi di un banchiere a Milano e di un finanziere saudita a Nizza? Sono tutti eventi in preparazione di quella che diventerà “la rapina del millennio”, progettata da un collettivo hacker internazionale che si fa chiamare FaceLess. L’indagine viene affidata alla profiler Gaia Virgili, da poco a capo di una squadra investigativa dell’Europol, con sede a L’Aia. Ad aiutarla ci saranno Dominic Lamarque, commissario di polizia della brigade criminelle di Parigi con un passato nella legione straniera, il catalano Cesar Cabrera, ex Mossos d’Esquadra, e Gil Fontain, ingegnere ed esperto d’informatica, che sarà l’arma in più contro gli hacker di FaceLess. A loro, inoltre, si affiancherà Jack Durrell, ambiguo agente statunitense della National Security Agency, con un passato nella CIA e tanti segreti da nascondere. La squadra dell’agente speciale Virgili si metterà prima sulle tracce dei responsabili degli omicidi e poi dei rapinatori, in quella che ben presto si trasformerà in una sorta di partita a scacchi internazionale con un avversario astuto e “invisibile” soprannominato Defoe. Un’indagine mozzafiato, un thriller ricco di colpi di scena, dal finale sorprendente e inaspettato... "Black Money" si ispira alla storia della più grande rapina mai avvenuta a livello mondiale, realmente accaduta nel 2013, che ha fruttato ai banditi oltre 45 milioni di dollari dopo che erano riusciti ad hackerare i sistemi di sicurezza delle banche e a rapinare in contemporanea – con un’audacia e un sincronismo impressionanti – migliaia di sportelli bancomat sparsi in ventisette stati del mondo.

SEM
2021
21 ottobre 2021  Pagine: 288 p., Brossura



Nessun commento:

Posta un commento

Il labirinto di Ottavio Nicastro

Parigi, uno spietato serial killer tiene in scacco la città. Uccide poveri innocenti e li trasforma in statue umane. La polizia brancola nel...