Paul Wagner è un marito, un padre. Lavora nel campo delle assicurazioni e deve confrontarsi quotidianamente con un'idea pessimistica del futuro. Un'improvvisa malattia sconvolge ogni prospettiva e l'aiuto terrificante e salvifico di un vecchio amico sembra l'unica soluzione: il progetto Backup. Una tecnica sperimentale che si propone di salvare i suoi dati cerebrali per installarli, in futuro, in un nuovo corpo creato in laboratorio. Paul si ritrova così catapultato nel 2111, a quasi un secolo nel futuro. Salvato da morte certa dovrà fare i conti con un'esistenza priva dei suoi affetti, carica delle insidie di un mondo in cui nessuno ha più il controllo dei propri pensieri e dove niente è quello che sembra.
- Copertina flessibile: 350 pagine
- Editore: Independently published (4 dicembre 2019)
- Collana: Backup Project
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 1703129296
- ISBN-13: 978-1703129298
- Recensione a cura di Arianna Capponi
-Anno 2111, Paul Wagner si risveglia su un lettino da laboratorio.
"Paul non potè fare a meno di guardarsi le braccia. Lo faceva ogni volta che si menzionava ciò che aveva sottopelle. 《Robotauri? Ci chiamiamo così non è vero?》
Hilarion scosse il capo.
《Tu lo sei tutti gli effetti. Io, invece, non saprei dirti cosa sono. Il mio corpo è sempre quello di prima se non per alcune modifiche al cranio. I confini tra ciò che si è e ciò che non si è sono diventati così labili nel tempo 》"
Il progetto Backup è stato attuato. Ma le cose sono andate come egli si aspettava quando accettò di aderire all'esperimento?
"La vita in fondo è parecchio ingiusta. Ti mostra la felicità, ma per dartela ti chiede sempre qualche tassello della tua esistenza che non te la farà godere appieno. Quindi, alla fine, ti chiedi se si possa davvero essere felici. "
Una serie di inaspettati eventi proiettano il protagonista in un caos mentale dove non è più in grado di comprendere di chi fidarsi oppure no, dove inizi e dove finisca il sottile confine fra realtà e tecnologia, fra verità e menzogna.
"Era solo una bambola di pezza inanimata, un pupazzo di un ventriloquo, pronto a fare e a credere solo ciò che volevano gli altri.
《Che cosa mi resta senza la mia mente? Cosa sono davvero?》disse a voce alta girando su se stesso. "
Ricco di colpi di scena e dinamismo, il racconto descrive un un'avventuroso viaggio in un futuro fantascientifico ma perché no, anche plausibile, in cui le descrizioni dell'autore ci permettono di immedesimarci con i personaggi e le scenografie.
"《Gli oppressori potevano ucciderci, tagliarci la lingua o le mani. Potevano impedirci di parlare o scrivere...ma mai avrebbero potuto toglierci la capacità di pensare. Puoi impedire a un uomo di disprezzati a parole, ma non puoi obbligarlo a rispettarti, a ben volerti o ad amarti. Ora ci è stata tolta l'ultima libertà, l'ultimo baluardo del nostro essere individui. Cosa ci rimane Paul? Se possono modificare i nostri pensieri, trattarci come semplici dati da trasferire, avendo così la possibilità di cancellare i nostri ricordi o aggiungerne di nuovi, oppure di cambiare il nostro carattere… Cosa siamo? Possiamo ritenerci davvero vivi?》"
Imprevedibile il finale, come solo il complesso gioco di luci e ombre che caratterizza la psike dei personaggi Dolzadelliani poteva ideare. Un libro di scorrevole lettura che si legge tutto d'un fiato.-
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