- Copertina flessibile: 168 pagine
- Editore: Lettere Animate (22 febbraio 2019)
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8871125223
- ISBN-13: 978-8871125220
- Recensione a cura di Sara Loiacono
Dimenticate cavalieri su scintillanti armature e lasciate posto alla tecnologia, il genere distopico, croce e delizia per gli amanti dell'epic fantasy, ti trascina nel futuro dove il mondo che conosciamo viene stravolto.
Dopo lo schianto di alcune meterore sui poli e il conseguente cambiamento climatico e geografico,gli uomini si sono visti costretti a costruire delle città isola per poter sopravvivere. La nostra storia si svolge nella maggiore di queste città, Caeligar, e come scorre la vita nel 2180 ce lo raccontano personaggi molto diversi tra loro. Salvator Benelli è un giovane imprenditore che possiede i mezzi per realizzare il suo sogno, riconquistare la terra, così si mette in contatto con Mathias Shephard, uno dei pochi sopravvissuti ancora in vita, per avvalersi della sua conoscienza del mondo esterno grazie ai viaggi che ha compiuto prima della catastrofe. Come ogni avvincente storia che si rispetti dietro a questo bel progetto troviamo chi complotta, utilizzando la più grande minaccia al genere umano esistente sulla terraferma: le mesmeridi,una razza parassita aliena in grado di adattarsi diventando via via sempre più pericolose. Questo complotto può realizzarsi solo grazie ad un organizzazione criminale di pariah che vive nei bassifondi della città, dove vive anche Sarah, una ragazzina muta molto curiosa e scaltra che ci mostra attraverso le sue esperienze quanto sia pericoloso e difficile sopravvivere a questa realtà.
“Sebbene tra i pariah vigesse una sorta di legge non scritta, per cui nessuno si sarebbe appropriato del giaciglio di un suo pari, per le cose materiali valeva tutt'altra regola. Ogni mattina la piccola principessa muta portava con se tutte le sue cose.”
L'autore è stato davvero molto bravo a raccontarci questa storia senza annoiarci, con capitoli brevi e coinvolgenti, proprio come piace a me. Con lo scorrere delle pagine la storia si delinea molto bene, ed è piacevole vedere come le vite dei protagonisti si incrociano, talvolta per caso, altre volontariamente, arricchendo il racconto. Anche la costruzione dei luoghi è semplice ma ben studiata, rende l'idea anche della situazione economica e sociale di questo nuovo modo di vivere. Nel complesso l'ho trovato veramente un buon libro, un ottimo distopico, uno spunto di riflessione sul cambiamento climatico e alle conseguenze che le catastrofi naturali che stanno avvenendo in questo momento potrebbero portare.
“La gente continuò a vivere per diversi mesi come se nulla fosse accaduto, pensando ai propri affari e trattando la catastrofe soltanto come un argomento chic da portare alle serate mondane. Di quanto ci si sbagliasse, ci se ne sarebbe accorti soltanto quando ormai era troppo tardi.”
E siccome ho una forma di dipendenza da continuità spero vivamente che Luca Spiridigliozzi sia già al lavoro per raccontarci come si evolverà la missione.
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