mercoledì 9 giugno 2021

L'ombra del bosco scarno - Massimo Rossi


Nella comunità di San Mathias il male sembra essere più forte degli uomini…La tranquillità degli abitanti della valle di Stille, un altopiano isolato e di difficile accesso, è stata turbata. Qualcuno ha violato una delle regole millenarie del Metodo imposto dal fondatore san Mathias. Il parroco don Basilius, guida spirituale dei valligiani, è preoccupato: un pericolo sconosciuto sta per abbattersi sulla comunità.Come se non bastasse, un bambino scompare misteriosamente nel bosco. Verrà riportato a casa apparentemente in buone condizioni ma ostaggio di un mutismo che potrebbe essere senza via di uscita.Cos'è successo nel buio di quel bosco? Il bambino si è solo perso o qualcuno lo ha rapito? I suoi occhi hanno forse visto qualcosa che doveva rimanere nell'ombra?Indizi e sospetti si stringono intorno a una vecchia auto e al maso Becker, proprietà di un famoso e piuttosto eccentrico stilista svizzero.La psicologa Helena, una ex poliziotta scelta per il recupero del piccolo, con pazienza traccia un percorso nelle indagini mettendo a nudo lati oscuri del luogo e dei suoi abitanti, segreti inimmaginabili.Un thriller psicologico intenso macchiato di noir, in cui tutto e tutti possono essere il contrario di quello che sembrano.

  • Editore ‏ : ‎ Scrittura & Scritture (18 settembre 2013)
  • cosa ne penso...

Torno a leggere Massimo Rossi e lo faccio leggendo il suo primo lavoro: "L'ombra del bosco scarno" un noir che introduce lo straordinario personaggio di Helena, psicologa ex poliziotta. 

Il thriller successivo, che la vedrà sempre in prima linea in un altro tragico e psicologicamente complicato caso,  è "La luce nera della paura", sempre edito Scrittura & Scritture.

Un tranquillo paese tra i monti, i suoi abitanti sono così tanto dediti alla tradizione del Santo Mathias, addirittura hanno una congrega apposita, ma di soli uomini, che si riunisce nei sotterranei della chiesa nella cripta. Le riunioni sono solite essere decisive in casi particolari e nella fattispecie di questo romanzo qualcosa turba l'equilibrio della comunità, guidata dal parroco don Basilius. 

La tradizione vuole che le poche abitazioni, masi, della valle, siano sempre di proprietà di abitanti storici del luogo, a quanto pare "il Metodo", così viene chiamata la loro regola, è stato infranto e il maso Becker è stato venduto a degli svizzeri. 

Il malcontento e la superstizione si impadroniscono presto degli abitanti che temono sventure cadere sulla loro bella e serena valle. Il ritmo dei giorni è scandito dal tempo, dal sole, dalle faccende di un maso di montagna, il ritmo della vita è legato al mutare delle stagioni, al ritmo lento delle stagioni, la quiete è palpabile.... un idillio di serenità. 

L'Alpe di Stille è lunga poco più di otto chilometri, verde e brillante nella bella stagione, disseminata di narcisi e crochi, punteggiata di fiori, il profumo è persistente, genziane e fiori selvatici, pini e il torrente argentato e scintillante culla con il suo rumore il sonno degli abitanti. Bel quadretto vero? Seguitemi e vedrete...

"Era convinto che tutte le cose della vita avessero una spiegazione, solo che bisognava dare il tempo giusto a ogni cosa"

Questo è un libro, come gli altri di Rossi e lo devo dire, (lo amo un po' di più rispetto agli altri perchè l'ambientazione è straordinaria ed e resa in modo sublime) che apri e poi non molli più fino alla fine... nessuna passeggiata che tenga o faccende che incombono riescono a distogliere la mente da ciò che accade a San Mathias.

Un giorno, un bambino, che viene affidato in custodia con la madre presso uno dei masi della valle, sparisce! Volatilizzato nei boschi, di lui si trova solo il cappellino e pericolosamente vicino al maso acquistato dai forestieri. 

Il bambino verrà successivamente ritrovato, ma la sua mente è completamente persa! Cosa ha visto nei boschi? Quale essere spaventoso si nasconde nelle caverne della valle e cosa è successo a questo piccolo?

Entra in scena Helena, la psicologa ex poliziotta che ammiro moltissimo, avrei bisogno del suo numero di telefono. 

Il lettore è avvinto, avvinghiato alla storia e sente una morsa lacerante che vuole giustizia e desidera sapere la verità. Quali segreti sono celati in questa apparenza di luogo paradisiaco? Di chi fidarsi? 

Una corsa mozzafiato ma sempre con uno sguardo ai pini, al torrente, ai boschi con un bicchierino di buona grappa alle erbe e biscotti appena sfornati. I tasselli piano piano rendono il quadro un capolavoro agghiacciante.

Un viaggio nell'animo umano, in quelli peggiori, quelli da incubo ma anche in quelli di tutti noi, noi che a volte preferiamo vedere in chi consideriamo diverso un colpevole a prescindere. Guardarsi dentro è difficile, perdonarsi molto arduo. 

Non può mancare il messaggio dell'autore, qui per la verità ne troverete a iosa ma io mi sono tenuta nel cuore questo perchè mi è piaciuto tanto e perchè credo fortemente che sia giusto anche per molti altri di noi che ancora però non se ne rendono conto.

"Fai le scelte che sentirai di dover fare. Falle sempre le tue scelte e non lasciare mai che siano altri a farle per te"


Sara Valentino



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