sabato 18 dicembre 2021

Il tempo perso in aeroporto di Lorenzo Foltran

Non una semplice antologia, ma una raccolta organica nella quale i singoli testi poetici sono organizzati in modo tale da raccontare una storia. Il tempo è il tema di questa raccolta che in tre sezioni ne esplora le molte sfumature. Esso appare come un elemento relativo che si dilata, si comprime, e che soprattutto passa, in rapporto però allo spazio dentro al quale scorre: la dimensione del sogno e della realtà alternativa dei videogame, l’ambiente non cronologico del ricordo o della riflessione, sono contrapposti allo scandire alienante della vita vera, dove il tempo è percepito soprattutto come perdita. Così il lettore procede fra giorni senza calendario o calendari appesi al muro per nasconderne le crepe; si riconosce fra ore piene e vuote, nei minuti precisi che occorrono per cucinare una pastasciutta che però risulta insipida. Insieme alla giornata si rischia di perdere talvolta la strada o il senso di sé: scrivere è allora l’antidoto al disperdersi dei propri momenti, anche quando è soltanto esaurita la pila dell’orologio.


  • Editore ‏ : ‎ Graphe.it (7 aprile 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 102 pagine

Recensione  a cura di Cinzia Cogni

 È un piacere per me, che amo leggere e scrivere poesie, recensire questa seconda raccolta di Lorenzo Foltran, dal curioso titolo " Il tempo perso in aereoporto".

Rispetto alla raccolta precedente infatti, l'ho trovato molto maturato, sia nello stile che nella scelta dei temi trattati, che seppur diversi hanno un unico filo conduttore: il tempo.
Il concetto di tempo ha diverse interpretazioni e l'autore nei suoi versi, le analizza tutte: lo spazio, lo scorrere delle lancette, i vari momenti della vita, i giorni che passano attraverso i calendari,  il silenzio o lo stare immobili, il tempo che si dilata, quello che si comprime, il tempo legato ai ricordi, alle stagioni e perfino quello onirico... 

"...il presente me l'hanno trapiantato..."

Per Foltran l'uomo vive in un aeroporto, una sorta di terra di mezzo da dove può partire,  fermarsi, o anche tornare indietro...dove il tempo che passa può sembrare interminabile, mentre altre volte perfino breve.

Misuro il tempo perso in aeroporto,
all'andata e al ritorno.
Deposito, ritiro del bagaglio,
insieme pieno e vuoto...
... il conto alla rovescia
verso il prossimo imbarco,
nuovo viaggio,
con doppio passaporto.
Come turista della propria terra,
il prodigo riflusso.


Qui la vita scorre fra realtà e sogni, si muove veloce, inesorabile, talvolta assorbita dai giochi iterattivi, altre dalle piccole cose, anche insignificanti come il tempo che si aspetta per cucinare gli spaghetti...

OTTO MINUTI
Misuro il tempo che resta negli otto,
necessari minuti alla cottura
per cucinare al dente gli spaghetti
come demiurgo della pastasciutta...


La raccolta è divisa in tre parti, come se l'autore ci raccontasse una storia che comprende il passato, il presente e il futuro; c'è il tempo trascorso in aeroporto,
quello ludico, anche se dietro le sue descrizioni si percepisce che il gioco è un pretesto per parlare di altro, e infine, il presente, dove l'uomo è assorbito dai suoi doveri quotidiani e soffoca la propria creatività...sono davvero tanti i temi su cui riflettere.

...di giorni senza calendari appesi
e condannati per soffocamento,
a morte tutte le ventiquattro ore.
Siamo io e te in questo conto alla rovescia...


Questo è un viaggio che ci porta a navigare, a volare, a camminare attraverso il tempo; è un viaggio reale, che tocca pezzi di vita vera, ma pure virtuale, grazie ai videogiochi che permettono di entrare in mondi irreali e di illudere il tempo che passa.

TETRIS
Arrivano dal nulla i blocchi problemi,
si incastrano tra loro in forme diverse.
Alcuni più adatti al contesto, al caso
lentamente si posano e scompaiono.
Senza traccia il passaggio è lasciato
a mattoni e incertezze maggiori...


Le poesie di Foltran non sono tutte di facili interpretazioni, su alcune mi sono soffermata parecchio per carpire fino in fondo il suo messaggio; questo anche perché il poeta usa un linguaggio forbito, accademico, non sempre semplice e immediato.
Mi permetto di aggiungere che non credo sia una raccolta adatta a qualsiasi lettore,se già la lettura di poesie ha un pubblico selezionato, qui ci vuole anche la voglia di entrare in un mondo nuovo, fatto di versi originali e dove le emozioni sono celate... se invece avete questa passione, allora fermatevi in questo aeroporto e lasciatevi trasportare dai versi di Lorenzo Foltran.

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