martedì 1 febbraio 2022

Oggi faccio azzurro Daria Bignardi

 «Mi chiamo Gabriele, come l'arcangelo» aveva detto, «ma qui in Germania è un nome da donna. Il tuo invece che razza di nome è?» Galla si chiama così in onore dell'imperatrice Galla Placidia: «Darmi quel nome è stato uno dei pochi gesti coraggiosi di mia madre». Da quando è stata lasciata dal marito, improvvisamente e senza spiegazioni, passa le giornate sul divano a fissare la magnolia grandiflora del cortile, fantasticando di buttarsi dal balcone per sfuggire a un dolore insopportabile di cui si attribuisce ogni colpa. Esce di casa solo per vedere la psicanalista Anna Del Fante o per andare in carcere. «Da quando Doug mi ha lasciata sto bene solo dentro. Canto con altre dieci volontarie in un coro di detenuti tossicodipendenti. Anche io devo disintossicarmi.» Durante il primo viaggio da sola, a Monaco di Baviera, entra per caso in un museo dove è allestita la mostra della pittrice tedesca Gabriele Münter. Galla, che da ragazza studiava arte, ricorda solo che la Münter era nel gruppo del Cavaliere Azzurro con Vasilij Kandinskij. Ma quel giorno le sue opere «così piene di colore e prive di gioia» la ipnotizzano. Da quel momento la voce di Gabriele entra nella vita di Galla: la tormenta, la prende in giro e intanto le racconta la sua lunga storia d'amore con Kandinskij, così simile a quella di Galla con Doug. Mentre il dialogo tra le due si fa sempre più animato, la strada di Galla incrocia quella di altri due pazienti di Anna Del Fante: Bianca, un'adolescente che non riesce più ad andare a scuola, e Nicola, seduttore compulsivo e vittima di attacchi di panico. Le imprevedibili conseguenze di questo incontro potrebbero cambiare le vite di tutti e tre. Una storia irresistibile – a tratti comica e a tratti struggente – che mescola leggerezza e profondità, grazia e tenerezza, esplorando il nostro rapporto con il dolore, che è poi il nostro rapporto con noi stessi.


  • Editore ‏ : ‎ Mondadori (10 novembre 2020)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 168 pagine

Cosa ne penso....

Un libretto di poche pagine, una lettura leggera nonostante i temi importanti di cui parla e tratta. 
Credo che volutamente l'autrice abbia voluto alleggerire ma al contempo evidenziare una storia di amore finita male e come da ciascuna delle due parti è vissuta. 

Galla deve ricostruirsi da sè dopo vent'anni di matrimonio finito. Una prova importante per comprendere il suo valore reale che non dipende certo da una unione o meno. Decide di andare dallo psicologo, in questo caso una psicologa, e mentre le sedute si avvicendano incrocia le vite di altri due pazienti un giorno qualsiasi per un caso fortuito.
Mi piace pensare che gli incontri non sono mai casuali e dunque anche questi sono significativi per la sua salvezza. 

Galla non riesce a capire come dopo vent'anni in cui si è diviso tutto si possa rinunciare a invecchiare insieme. Si identifica nel ruolo della vittima perchè non ha avuto parte nella decisione.

"Solo il carnefice può liberarti, spiegarti il perchè del male che ti ha fatto"

Io non lo credo e grazie alla "Voce" che accompagnerà Galla per tutto il libro lo scoprirà anche lei stessa. Per poi scoprire qualcosa di sorprendente sulla Voce che ode. 

Mi viene da pensare a una questione karmica da superare perchè la protagonista si sente abbandonata da tutti e allora si spiega presto che c'è una lezione di vita da imparare. 

"Le cose succedono, e quando succedono si governano. La vita è come l'atelier di un pittore: ci sono tele appoggiate alla parete e altre sul cavalletto, in lavorazione. Ci sono i colori, le tavolozze, i modelli. E l'ispirazione che guida l'autore dentro l'avventura della sua opera"

In questa citazione c'è un po' tutto il messaggio essenziale del libro, inutile porsi troppe domande... bisogna vivere ciò che desideriamo vivere. Facciamo azzurro e respiriamo a pieni polmoni!


Sara Valentino

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