domenica 13 febbraio 2022

La stazione di Jacopo De Michelis

 Milano, aprile 2003. Riccardo Mezzanotte, un giovane ispettore dal passato burrascoso, ha appena preso servizio nella Sezione di Polizia ferroviaria della Stazione Centrale. Insofferente a gerarchie e regolamenti e con un'innata propensione a ficcarsi nei guai, comincia a indagare su un caso che non sembra interessare a nessun altro: qualcuno sta disseminando in giro per la stazione dei cadaveri di animali orrendamente mutilati. Intuisce ben presto che c'è sotto più di quanto appaia, ma individuare il responsabile si rivela un'impresa tutt'altro che facile. Laura Cordero ha vent'anni, è bella e ricca, e nasconde un segreto. In lei c'è qualcosa che la rende diversa dagli altri. È abituata a chiamarlo “il dono” ma lo considera piuttosto una maledizione, e sa da sempre di non poterne parlare con anima viva. Ha iniziato da poco a fare volontariato in un centro di assistenza per gli emarginati che frequentano la Centrale, e anche lei è in cerca di qualcuno: due bambini che ha visto più volte aggirarsi nei dintorni la sera, soli e abbandonati. Nel corso delle rispettive ricerche le loro strade si incrociano. Non sanno ancora che i due misteri con cui sono alle prese confluiscono in un mistero più grande, né possono immaginare quanto sia oscuro e pericoloso. Su tutto domina la mole immensa della stazione, possente come una fortezza, solenne come un mausoleo, enigmatica come una piramide egizia. Quanti segreti aleggiano nei suoi sfarzosi saloni, nelle pieghe dolorose della sua Storia, ma soprattutto nei suoi labirintici sotterranei, in gran parte dismessi, dove nemmeno la polizia di norma osa avventurarsi? Per svelarli, Mezzanotte dovrà calarsi nelle viscere buie e maleodoranti della Centrale, mettendo a rischio tutto ciò che ha faticosamente conquistato. Al suo ritorno in superficie, non gli sarà più possibile guardare il mondo con gli stessi occhi e capirà che il peggio deve ancora venire. "La stazione" è, allo stesso tempo, thriller e romanzo d'avventura. Mescolando i generi più popolari, Jacopo De Michelis continuamente apre e chiude davanti agli occhi del suo lettore le porte di storie differenti eppure sempre collegate, e lo conduce in giro per sotterranei favolosi e inquietanti.


  • Editore ‏ : ‎ Giunti Editore (5 gennaio 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 876 pagine

Cosa ne penso....

Leggere un romanzo ambientato nella stazione centrale di Milano mi incuriosiva, ero un po' titubante sulle quasi 900 pagine di mole, ma la trama mi ha convinta a iniziare.

Sono rimasta molto sbalordita dalla dinamicità del testo e dello stile narrativo che mi hanno permesso di divorare il libro in pochi giorni. 

E' un giallo? E' un thriller? E' un horror? Non lo so di preciso, ci sono tutti e tanti gli elementi per farne un genere a sè ma che regge bene.

Le descrizioni degli ambienti e soprattutto dei sotterranei sono abbastanza meticolose da permettere al lettore di viverli.
I protagonisti sono persone comuni, seppure una di essi ha un particolare dono, forse enfatizzato ma che rappresenta l'empatia che oggi è proprio poco praticata. L'altro, Mezzanotte, figlio di un ispettore di polizia purtroppo tragicamente scomparso, con il quale i rapporti erano piuttosto freddi, ha un lavoro da compiere. Ora è un poliziotto, la sua indole seppure scapestrata è di uomo dai forti valori e anche in questo caso c'è un messaggio diretto dell'autore, a mio giudizio, che riguarda la strada che ha deciso di percorrere il mondo dove bisogna insabbiare piuttosto che denunciare.
La contrapposizione tra la famiglia ricca di Laura e il di lei bisogno di essere qualcuno per ciò che può dare non solo per ciò che rappresenta il denaro, il potere, è significativa.

Ecco, io ritengo che all'interno di una bella storia, che una non è ma sono tante storie apparentemente slegate tra loro che poi si riuniscono in una Matrioska, ci siano celati ma abbastanza evidenti i messaggi di cui far tesoro. L'avidità, atavica compagna dell'uomo dalla notte dei tempi è regina indiscussa e si accompagna a sentimenti di dolore che sfociano in vendette trasversali. 

Cosa lega dunque l'apparizione soprannaturale di due piccoli destinati a salire su quel treno del terribile 21° binario, destinazione senza ritorno verso i campi di sterminio, e un tizio che tutti chiamano "fantasma" completamente preso e avvinto da riti misteriosi che uccide e mutila orrendamente animali da disseminare nella stazione? Ci sono gli "uomini in nero", chi sono e cosa vogliono? Scoprire che i nostri amici, quelli che crediamo forse i più intimi, siano proprio i nostri antagonisti... non è proprio salutare. Morti improvvise, celate da casualità che tale non è, spie inaspettate, occhi ovunque, striscianti ... e una guerra che rischia di esplodere come una bomba. 

Le leggende, che mi sono andata a recuperare, sulla nostra stazione sono tante e curiosissime, l'autore ha studiato parecchio e ha intercalato tanti aneddoti speziando il suo romanzo e dandogli un aroma inusuale, diverso da quelli a cui siamo abituati.

Io lo consiglio vivamente, mi ha avvinto e non vedevo l'ora la sera di tornare a casa e leggere cosa sarebbe accaduto, certo mi è rimasto il desiderio di farmi un giro nei sotterranei... Non è mancato un po' di sano romanticismo, non guasta mai, e l'eroismo, quello che ci fa ancora sognare. 

Non vi racconto molto perchè credo che le sorprese siano deliziose e giusto assaporarle.

"La società in cui viviamo è governata da un meccanismo perverso. Ci obbliga a girare sempre più veloce come i cavalli di una giostra, illudendoci che siamo diretti da qualche parte, pronta a stritiolare nei suoi ingranaggi chiunque non riesca a reggere il ritmo"

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